Il solco tra arte e partecipazione sociale

Venerdì 1 dicembre 2023, alle ore 19,00 nel centro Terre Blu di Caserta, è stata inaugurata una mostra delle opere di Giovanni Tariello, artista che negli anni ’70 incentrava le sue “azioni” visive sulla ruralità fino a portare i contadini di Castel Morrone nelle gallerie d’arte di tutta Italia.

Durante la serata è stato presentato il libro di Gabriella Ibello “Il solco tra arte e partecipazione sociale”, dedicato agli interventi artistici di Tariello in quegli anni. Hanno presentato il libro e l’artista Enzo Battarra, critico d’arte ed Assessore alla Cultura del comune di Caserta, e Luca Palermo, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Cassino. Erano presenti l’autrice e l’artista.

Nella primavera del 1975 il giovane Tariello riprendeva i contenuti profondi del rito del solco, tradizione rurale antichissima, ancora in uso a Castel Morrone, per trasformarlo in un happening concettuale nei giardini della Flora di Caserta. Così lo scavo tracciato nella terra, attività propiziatoria e devozionale, diventava il “solco rosso” che attraversa il globo terrestre proiettando il significato rituale su scala planetaria. L’anno successivo recuperava nuovamente quel rito e tracciava il solco nel luogo deputato. Successivamente ripeteva l’esperimento con altre pratiche, tutte di origine contadina: la Zeza, I dodici mesi, l’infiorata del Corpus Domini, Il volo, ma anche il lancio dello strummolo, la campana, in gergo ‘u tizzù, o le cene contadine, portando fisicamente i contadini e le tradizioni morronesi nelle gallerie d’arte, riscuotendo consensi e riconoscimenti da parte della critica militante e in particolare di Enrico Crispolti, uno dei massimi storici dell’arte italiana.