Napoli e la questione meridionale dell’arte

 23,00

di Enrico Crispolti, a cura di Massimo Bignardi
Terre Blu 2019
brossura filo refe, pagine 216, formato cm 16×21
25,00 – € 23,00

genere: arte contemporanea
ISBN: 978-88-99377-03-8

Descrizione

Affiora da queste pagine l’attenzione che Enrico Crispolti, storico e critico d’arte, ha rivolto dal 1965 al 1993 alla situazione dell’arte contemporanea a Napoli e in Campania. Al centro v’è l’attenzione per quella che egli ha definito questione meridionale dell’arte, affrontata con un’analisi che tocca sia gli aspetti di una storia emarginata dalla storiografia critica, sia il ricco patrimonio antropologico. Una storia e al tempo stesso un fervore creativo che documenterà nel Padiglione Italiano della Biennale di Venezia del 1976, posto all’insegna dell’ “Ambiente come sociale”. La questione investe sia l’aspetto sociologico-sociale sia quello storico-fenomenologico, scrive Crispolti, chiedendosi se esiste qualche connessione fra emarginazione sociale e politica del Meridione d’Italia ed emarginazione culturale, e ricercandone le cause nel medesimo disegno.Una metodologia – come evidenzia Bignardi nella prefazione – che in quegli anni Settanta introduceva nell’università “l’incontro, in presa diretta, con il ‘fare’ dell’arte, orientando noi studenti a vivere l’esperienza come parte integrante della propria formazione culturale e professionale.”

Enrico Crispolti (Roma 1933-2018) si è formato all’Università La Sapienza di Roma con Lionello Venturi, dal 1984 al 2005 è stato Professore Ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena, dove dal 1986 al 1998, e nuovamente dal 2001 al 2007 è stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte. Precedentemente, dal 1973 al 1984, è stato Ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Salerno. Nel 1962-63 ha tenuto un corso sull’arte contemporanea nella Facoltà di Architettura dell’Università di Roma La Sapienza, e per alcuni anni, fra fine Settanta e primi Ottanta, ha tenuto lezioni e corsi nella Scuola di Perfezionamento in Storia dell’Arte dell’Università Statale di Milano. È stato tra i maggiori storici e critici d’arte italiani del XX secolo riconosciuto sulla scena internazionale, soprattutto per i suoi fondamentali contributi sul Futurismo e sull’Informale, nonché per gli studi monografici su artisti quali, tra gli altri Balla, Cagli, i Basaldella, Burri, Fontana.

Massimo Bignardi è professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea” e di Arte Ambientale e Architettura del paesaggio presso l’Università di Siena ove ha diretto, dal 2008 al 2016, la Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici. Tra le sue recenti pubblicazioni: Praticare la città. Arte ambientale, prospettive della ricerca e metodologie d’intervento (2013); Casciello. I luoghi dell’arte (2015); Picasso a Napoli. Una “Montmartre arabe” (2017); Autoritratto urbano. Luoghi tra visione e progetto (2017) e Siena laboratorio del contemporaneo. Didattica tra ricerca ed esperienze sul campo (2018).