Descrizione
Oltre ad indicare il momento in cui il teatro di ricerca diventa “alternativa” alla scena ufficiale, gli anni settanta testimoniano un ribaltamento delle coordinate geografiche con cui viene ripensato il Nuovo Teatro sul piano pratico e culturale.
Una volta sfaldatosi il movimento che aveva portato alla fine degli anni
sessanta all’organizzazione del Convegno di Ivrea, alla programmazione
a Milano di una pionieristica stagione underground e all’esplosione a Roma delle cantine, si assiste a un processo di riassestamento guidato da Giuseppe Bartolucci con la complicità di Filiberto Menna che sposta a sud il fenomeno Nuovo Teatro, ridefinendone le coordinate produttive e intellettuali.
Questo libro racconta alcune delle tappe decisive di questa riorganizzazione che ha visto protagonista la Campania e in particolare Napoli e Salerno. Vengono presi in esame alcuni eventi cruciali che hanno avuto luogo tra il 1963 e il 1976: la nascita delle cantine a Napoli, le rassegne Off al Teatro Orione e il ruolo determinante dell’humus espresso dall’Università di Salerno nell’accompagnamento critico al Teatro Immagine e alla Postavanguardia.
Salvatore Margiotta. È dottore di ricerca in Storia del Teatro Moderno e Contemporaneo. È autore del volume Il nuovo teatro in Italia 1968-1975 (Titivillus, 2013). Redattore di «Acting Archives Review», ha scritto diversi saggi tra cui La scena moderna nel dibattito critico italiano alla fine degli anni Sessanta («Culture
teatrali»), Il Living Theatre in Italia, Lo spettacolo è un appuntamento. Il
teatro di Roberto Latini e Fortebraccio Teatro, Piccola
Compagnia della Magnolia. Tra tradizione e ricerca nel segno del
contemporaneo («Acting Archives Review»).
Attualmente è direttore scientifico del progetto di ricerca coordinato
dal Prof. Lorenzo Mango “Archivi del Nuovo Teatro Italiano. Ricerca
documentaria, catalogazione ed organizzazione scientifica” presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.