Ultimogradino è il nome con il quale l’autore firmava i suoi lavori, l’ultimo gradino, quello dal quale lanciarsi nel vuoto. Era una notte di mezza estate quando Salvatore Iaccarino salì sul punto più iconico dell’acquedotto carolino, in corrispondenza del grande arco al centro dei ponti che attraversano la valle. Si fermò a contemplare il silenzio come un cavaliere medievale in una cappella gotica, insonne la notte prima di affrontare il duello che avrebbe deciso della vita o della morte di uno dei due contendenti. Aspettò l’alba e si buttò di sotto.

Canio Loguercio, artista noto nel panorama musicale italiano, porta a Terre Blu lo spettacolo “1963. Studio per la messinscena di un monologo con canzoni tristi”, tratto dal libro che sarà presentato durante la serata: “Cantare il disincanto. Disagio e malinconia nella canzone d’autore italiana negli anni del miracolo economico” .

Fiaba nera, nella quale i Grimm non risparmiano al lettore quei dettagli cruenti che di sicuro abbondavano nelle versioni orali della storia. Vanità, invidia, empietà, crudeltà: la madre di Biancaneve è un concentrato di vizi. Ma il fascino perturbante di questa favola sta forse nell’ombra che proietta, nella paura ancestrale evocata: la paura di essere mangiati.

Opera eseguita su sedia di multistrato di abete decorata con collage e acrilico.
dimensione 58x89xh177 cm.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *